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Macchina segatasti per chitarre - Stefano Pederzani

Pagina realizzata da Stefano C.L. Pederzani.
Pagina aggiornata: 15/07/2015. Per ogni informazione scrivere a:
stefano.pederzani@tiscali.it

È da molti anni che mi diletto a costruire chitarre elettriche, ma ho sempre dovuto comprare i manici già fatti perché non ero in grado di costruirli.
In realtà il mio problema non riguarda strettamente la struttura del manico, della quale mi sono dilettato a sperimentarne diverse. La forma è complessa ma ci si può arrivare per fasi successive. Neanche la scanalatura per il traferro, il cosiddetto "truss rod" mi ha mai spaventato.
Quello che mi ha sempre trattenuto dal costruire un manico tutto mio è il problema della costruzione della tastiera.
Già a fine anni novanta realizzai una chitarra costruendo un manico lamellare, ossia ottenuto incollando insieme diversi strati di legno da 8mm ciascuno (il motivo del lamellare è che tende a rispondere meglio alla flessione di un pezzo unico). Ho disegnato i tasti secondo un calcolo già noto da anni, ma il problema rimane sempre quello: come tagliare la tastiera in modo preciso per poi infilarci i tasti? Ho comprato il set di tasti e mi sono fermato lì.

Poi, quest'anno, quindici anni dopo, mi sono nuovamente posto il problema: l'ho analizzato e l'ho diviso in due. Un passo avanti per risolverlo!
Il problema di segare i tasti è infatti composto da due parti fondamentali e separabili:

  1. Avere una lama così sottile che la parte centrale del tasto si incastri al suo interno; parliamo di 5 o 6 decimi di millimetro.
  2. Avere la tecnologia per effettuare tutti i tagli in modo parallelo, ortogonale alla superficie e a profondità costante.
Come per altre problematiche, trattate in altre pagine di questo sito, confrontando chitarra e chitarra basso si possono fare delle deduzioni legate alle dimensioni. Ho quindi proceduto all'acquisto di un set di tasti per basso, e ho misurato con il calibro lo spessore della lama da incastrare nella tastiera. Ovviamente (ma non è banale come sembra), i tasti sono più grandi e lo è anche la lama. Parliamo quindi di 7 decimi di millimetro contro i 5 della chitarra, al netto delle increspature che devono fare presa nel legno. Non ho pubblicato foto dei tasti: le potete trovare ovunque sul web.
Una sega rettangolare per cornici di 7 decimi di millimetro si trova in commercio facilmente, diversamente da quella da 5 decimi che va comperata in negozi specializzati. Fortunatamente anche i denti sono "piatti", ossia non risultano sporgere dalla lama (come in una classica sega da ferro, o nella maggior parte dei casi). Questi allargherebbero moltissimo il taglio, rendendo praticamente inutile la misura dello spessore della lama della sega.
Una volta sperimentato che il taglio di questa sega per cornici è adatto all'incastro dei tasti per basso ho cercato un po' su internet ed ho trovato una guida segatasti molto cara (più di 100 dollari) e di veramente scarsa efficacia: nessun ancoraggio per la tastiera, anzi, va fatta scorrere lungo la guida. Come se le tastiere fossero rettangolari. Le tastiere hanno la forma di un trapezio!
Ma l'idea delle rotelle di metallo per guidare la sega era buona, e l'ho fatta mia.


La cosa non è semplicissima da realizzare. C'è una struttura che deve tenere la sega rigida, ma nello stesso tempo deve lasciare scorrere la sega dolcemente, altrimenti il segaggio sarebbe molto faticoso.


L'intero corpo, solidale ad un carrello che deve muoversi avanti ed indietro, deve limitare il taglio verso il basso; per questo ci viene in aiuto la forma stessa della sega, che ha un inspessimento nella parte superiore. Questa parte più spessa si ferma contro la parte superiore delle rotelle.
Occorre ora regolare in altezza il corpo della guida per poterlo regolare in base alla profondità desiderata del taglio.


Anche l'avanzamento del carrello su cui viene montato il corpo-guida deve essere effettuato con precisione. Ho quindi provveduto ad aggiungere una barra filettata del diametro di 10mm che viene bloccata ai capi dell'asta di scorrimento, e che passa per una piastra filettata fissata sul corpo. Ruotando la barra, il corpo avanza o indietreggia (insomma avvitando e svitando).
L'attrito delle guide in alluminio fissate all'asta di scorrimento fa il resto. Ho aggiunto una manovella sfilabile, che può essere usata da entrambi i lati, a seconda di come sia più comodo.
Inoltre, con l'aggiunta di una vite a brugola in fondo alla barra filettata, tramite un dado lungo 30mm, è possibile usare il trapano per portare il carrello da un capo all'altro dell'asta in pochi secondi!


Per ora il fissaggio della tastiera da segare all'asta di scorrimento non avviene direttamente. Sull'asta è montato un rettangolo di compensato grosso che possiede una regolazione fine per l'aggiustamento dell'inclinazione, che per ora non ho ancora usato.
Questa tastiera è smontabile. Viene fissata al manico tramite viti visibili che assolvono anche la funzione di segnatasti. Dovendo essere a coppie per ragioni tecniche, in luogo di un pallino ci sono due viti, mentre al posto dei due pallini (ottava)... ce ne sono tre.


Queste viti vengono usate anche per fissare la tastiera alla macchina durante il segaggio. Non è possibile usare morsetti per bloccare la tastiera, perché bloccherebbe lo scorrimento del carrello.
Tuttavia si può procedere per zone, aggiungendo e togliendo i morsetti, a seconda di un gruppo di tagli che si vanno ad effettuare.


Ecco quindi la tastiera del basso finita.
Con una macchina così perfetta, vale la pena di procurarsi una costosa sega più sottile per effettuare i tagli di una chitarra!





CV di Stefano Pederzani




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