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Di Stefano Pederzani. Pagina aggiornata: 11/12/2013
Costruisco cabinet per PC dal 1999. Questo mi ha costretto
a lavorare con la lamiera di ferro, mentre la mia esperienza era
fondamentalmente sul legno. Infatti costruisco mobili dal 1996. Forse questa
mia (auto)formazione mi fa concepire la modularità di questi cabinets
in modo simile a quello di piccoli mobili.
Ora credo di avere una certa esperienza anche nella lavorazione della
lamiera, questa avventura mi ha insegnato molto, e ancora non è
terminata.
Sin dall'inizio ho concepito la costruzione di un cabinet come una composizione modulare. La modularità sviluppata secondo 3 dimensioni, ognuna delle quali basati sulla misura di 30mm. Su questo concetto ho prodotto il Cabinet 2000, un minitower blu che ospitava un PC 486, il quale è quanto di più scomodo ci sia da montare e da sostituire le parti guaste.
Successivamente mi sono reso conto che la cosa migliore
per risparmiare spazio è tornare al concetto di desktop. Se si hanno
più PC, infatti, e si dispone di un mobiletto tipo HI-FI (nel mio caso
ovviamente autocostruito) si possono impilare i PC e anche tenerli sotto la
scrivania.
La scelta del desktop ha determinato l'annullamento completo della dimensione
verticale nella modularità. Essa è ormai fissa a 128mm esterni
(piedini esclusi) e conferisce, insieme all'alluminio delle facciate, un
aspetto abbastanza simile all'hi-fi, da me adorato.
Contemporaneamente la larghezza del contenitore cabinet, scatole in cui
montare i moduli adatti ad ospitare le parti, ha cominciato a contenere 14
misure da 30mm ciascuna, per un totale di 420mm interni. I lati, che per
irrobustire la lamiera devono obbligatoriamente presentare una piega,
occupano esternamente 10mm, ed ecco la larghezza totale di 440mm, anche
questa molto paraganobile alla vecchia misura degli hi-fi. Molti hi-fi o
videoregistratori, oggi, hanno uno standard largo da 420mm esterni, ma
esistono anche tante altre misure più strette, per cui inutile mettersi a
uniformare... L'importante è restare comodi all'interno dei 45cm dei
miei mobili.
Le misure modulari presentano quindi, dal 2004 in poi, una griglia interna di
quadrati da 30mm di lato nel numero di 14 e di 15 in profondità,
quindi 450 mm. Questo è dettato dalla necessità di ospitare una
scheda madre con davanti un lettore CD, senza sovrapposizioni.
Questo Cabinet 2004 come si vede presenta anche
l'innovazione della cornice di alluminio su tutti e quattri i lati della
facciata del contenitore, relaizzata con un profilo di alluminio a
"U", che serve, in alto, anche per incastrare la parte anteriore
del coperchio.
Si vedono da sinistra verso destra:
Nel Cabinet 2005 si nota subito l'assenza di una cornice
unica di alluminio, lasciando ad ogni singolo modulo l'onere di
incorniciarsi. Questa scelta però ha gravemente indebolito la
struttura, lasciando di fatto il pavimento ed il coperchio nelle parti
anteriori come una lamiera senza pieghe. Un errore.
L'innovazione di questo modello è quella di separare i moduli che
ospitano le parti tra davanti e dietro, separandoli con una barra di
alluminio a "T" che serve ad incastrare detti moduli
anziché avvitarli. Si voleva per facilitare il cambio dei moduli, ma
in realtà si è rivelato molto più scomodo che svitare 4
viti. La sostituzione dei moduli è comunque un'operazione abbastanza
rara, mentre la sostituzione della parti è ciò che conta, e
con i modelli desktop scoperchiabili è abbastanza comoda. Purtroppo
qui per gli hard disk non si può dire lo stesso, perché per loro
è necessario estrarre il modulo, e quindi disincastrarlo dalla
T suddetta.
In questo modello inoltre il coperchio anteriore, ovvero la parte superiore
che copre i moduli anteriori, e fissa, perché si presume di estrarre i
moduli e le parti dal davanti.
Il cabinet 2008 torna al concetto di cornice del contenitore, come nel
modello 2004. Questa volta la cornice nasconde pieghe di lamiere sia in alto
che in basso. E qui sta il cuore della nuova struttura. L'intero contenitore
è stato diviso in due parti: anteriore e posteriore. Entrambe
presentano pieghe di lamiere da tutti i lati, per irrobustire la
struttura.
Il modulo posteriore è scoperchiabile, per via della scheda madre che
lo impone.
Il modulo anteriore ha un coperchio fisso, come nel 2005, ma su di esso si
avvitano i moduli anteriori verso il basso, e quindi si ha un sopracoperchio
che ha la funzione di coprire le viti e di montare la parte superiore della
cornice. Esiste infatti uno spazio di 1mm tra la cornice di alluminio e la
piega di lamiera di ferro dietro di essa, in cui si può incastrare una
lamiera traforata per coprire gli spazi privi di moduli o gli hard disk.
Il pezzo forte è costituito proprio dagli hard disk. Le pieghe di
lamiera orizzontali, superiore ed inferiore, con il loro profilo di alluminio
che eventualmente fissa la lamiera traforata, riducono l'altezza del vano
anteriore fino a 102mm. In questo spazio le "unità strette"
trovano spazio direttamente, senza bisogno di moduli. Si infilano
cioè hard disk, (i floppy sono obsoleti) e tutte le unità da
3'50 in verticale, fissandole dall'alto con due o tre viti.
Il modulo del pannellino frontale viene costruito in modo da imitare negli
attacchi un floppy drive, e si fissa nello stesso modo.
Anche il modulo "unità larghe" ha gli stessi attacchi, e
ospita ancora una volta due unità ottiche.
Qui vediamo il cabinet aperto dall'alto. Il PC è pronto per l'uso. Non resta che chiuderlo.
Qui lo vediamo in prospettiva. La parte anteriore del cabinet è chiusa comunque e la piastra viene
utilizzata per fissare i dischi e le unità strette dall'alto con 3 viti.
Con questo coperchio anteriore copriamo le viti e completiamo la facciata. Il doppio profilo a "L" di
alluminio fissa la parte alta della griglia.
Foto a sinistra: il coperchio posteriore è sempre grigliato, ma
soltanto nelle parti calde. Questo coperchio non raffreddava abbastanza. Si
sono verificati surriscaldamenti che hanno causato guasti. Si tenga conto che
il PC normalmente si trova chiuso nel mobiletto anche d'estate. Quindi
l'esperimento di traforare soltanto le parti calde non è riuscito.
Foto a destra: sono tornato alla lamiera completamente traforata, come
nei cabinet precedenti.
Foto a sinistra: confronto tra il prototipo del Cabinet 2008 (in alto) con il
Cabinet 2004 (in basso). Ci assomiglia molto più del Cabinet 2005. Un
"ritorno" all'estetica iniziale.
Foto al centro: il prototipo del Cabinet 2008 (in alto) riarredato con
l'aggiunta di due moduli per disco SATA. Come spiegato in precedenza i dischi
fissi da 3,5' possono trovare spazio in piedi dietro le griglie. Ma con
l'avvento del Sata Activity LED ho progettato
e realizzato questi moduli da una unità indipendente, con supporto
meccanico per il LED di attività. I due dischi IDE rimangono invece
dietro la griglia centrale.
In basso, l'altro PC con Cabinet 2008, 2 moduli dischi
SATA con LED e 2 griglie separate per centrare l'unità ottica. A
sinistra il pannellino frontale da 2 unità contiene anche le prese USB:
è un modulino personalizzato di cui vado molto fiero e che vi invito ad
osservare ingrandito.
Foto a destra Cabinet 2008 anche per il terzo PC. Anche qui moduli per
disco SATA. Il modulo pannello, con incorporate le prese USB, è una
rivisitazione per adattarlo allo standard 2008. È molto ingombrante
(ben 5 unità) ma mi piace tanto.
Indice realizzato da Stefano C.L. Pederzani.
Indice aggiornato al 14/2/2010.
Per ogni informazione scrivere a:
stefano.pederzani@tiscali.it
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